Scrittore italiano. Di famiglia più che agiata, ebbe un'infanzia e una
giovinezza tranquilla; laureatosi in Giurisprudenza all'università di
Torino, si dedicò per un breve periodo all'attività forense, ma
preferì poi dedicarsi interamente alla poesia e alla letteratura.
Cattolico convinto, si fece assertore della necessità di sintetizzare i
valori della fede con lo sviluppo della scienza e della tecnica e in quel
periodo in cui il
Sillabo faceva testo, queste tesi attirarono su di lui
l'accusa di modernismo e la messa all'indice di alcune sue per altro innocenti
opere. La sua sensibilità romantica, che lo portava a dipingere con
franchi toni la violenza delle passioni delle sue eroine, fecero sì che
venisse accusato di eccessivo erotismo, tanto più riprovevole quanto
espresso da un cattolico con tendenze mistiche; e anche su questo tema le sue
polemiche furono vivacissime e l'intervento delle autorità ecclesiastiche
assai deciso. Infine, sebbene con molta cautela e anche certamente con una buona
dose di ingenuità, si fece propugnatore di alcuni progetti di riforma
religiosa che ponessero fine al distacco della Chiesa dal mondo moderno,
interpretando con ciò, senza dubbio, ansietà e problemi certo vivi
tra i cattolici che si sentivano come esclusi dalla civiltà a loro
contemporanea. Queste sue posizioni portarono contro di lui sia i clericali, sia
i positivisti: la Chiesa infatti era ben ostile verso coloro che pensavano ad
una sua riforma interna e, nel contempo, gli anticlericali non vedevano di buon
occhio chi si ostinava a spingere il clero a ritrovare la propria supremazia
morale e spirituale. Così l'esistenza di
F. fu, suo malgrado,
tormentata e difficile e spesso i suoi meriti artistici, pur notevoli, vennero
tenuti in poco conto a causa delle battaglie di principio sulle sue posizioni
condotte da critici di ogni sorta; fra le sue opere ricordiamo
Piccolo mondo
antico, il suo capolavoro, efficace ritratto di un episodio sullo sfondo
della battaglia risorgimentale, e poi
Daniele Cortis, Piccolo mondo moderno,
Il santo, fortemente polemico,
Leila (Vicenza 1842-1911).